Un momento di riflessione

Questo è un momento di riflessione, anche per ricordare a noi stessi che dovremmo riflettere tutti i nostri giorni, affinché non si sia ricordati per aver perduto qualcuno che ci amava. Dovremmo forse dolerci nel ricordare che c'è un destino che determina ogni momento della nostra vita, dal momento in cui nasciamo fino al nostro ultimo respiro?

Il nostro destino ci precede. Siamo nati con uno scopo chiaro, non invano! Siamo nati per svolgere una funzione e siamo dotati di tutte le facoltà necessarie per adempiere tale funzione. Non possiamo conoscere il nostro destino, ma possiamo scoprire il nostro potenziale, il nostro talento, e attraverso questa conoscenza, forse possiamo scoprire qual è lo scopo della nostra vita e cercare di realizzarlo. I nostri insegnanti ci hanno detto molte volte: "Conoscere, cercare, trovare ed essere!" Il conoscere è attivo, l'ignoranza è passiva. L'attività è un segno di vita. La passività e l'immobilità sono come la morte. Dio dice: "Tra i Suoi servitori, solo coloro che possiedono la conoscenza servono (obbediscono e lavorano per) Dio". Qual è questa conoscenza che è un obbligo per ogni uomo e donna nell'Islam? E' la conoscenza della verità di se stessi, ed è la conoscenza del bene e del male che si apprende dalle parole di Dio, dalla vita del Suo Profeta, e ascoltando la propria coscienza, e poi consiste nel vivere e nell'agire nel rispetto del proprio Signore e per il Suo piacere, per amor Suo, nel Suo Nome.

Come si fa a lavorare per conoscere la verità di se stessi che è essenziale per conoscere lo scopo di questa vita, e per essere unici come lo è il nostro Signore? Dio dice: "L'uomo non può avere nulla se non ciò per cui ha lavorato". Egli ha detto anche: "Dio renderà a ciascuna anima ciò che ha guadagnato".

Quando pensiamo a noi stessi e diciamo "Io", ci limitiamo a pensare al nostro corpo fisico. In realtà, ci sono cinque parti di questo "Io". Quelli che sanno dicono che l'uomo è composto da cinque elementi divini chiamati Hazarati Hamsa. Questi sono ism, il nome, sifat, gli attributi, ruh, l'anima, beden, il corpo, e 'ilm, la conoscenza.

Il nome è l'identità. Una cosa senza nome non esiste. Quando Dio creò nostro padre Adamo (as), gli chiese il suo nome. Adamo disse che non ne aveva. Come ricompensa per il suo disinteresse, Egli lo chiamò Adamo. In arabo, Adamo è scritto con le lettere alifdal e mim, e la forma di queste lettere indica le tre posizioni della salat, la preghiera rituale: in piedi, inchino e prosternazione.

In effetti, Adamo fu creato per il culto. Poi Dio insegnò ad Adamo i Suoi bei Nomi, ed i Suoi attributi, che divennero i Sifat, gli attributi di Adamo. Poi soffiò in lui il Ruh dalla Sua stessa Anima. Dio aveva creato il corpo di Adamo dai quattro elementi materiali: terra, acqua, aria e fuoco, gli stessi elementi con cui ha creato tutto ed ogni cosa nei 18.000 universi. Quindi, anche se temporale, Adamo era il microcosmo fisico del macrocosmo; e il collegamento degli universi con Dio l'Altissimo. È per questo che Dio lo ha reso il Khalifa, il Suo luogotenente, il Suo rappresentante nei mondi, e gli disse: "Ho creato tutto e tutti per voi, e ho creato te per Me stesso."

I quattro elementi divini, i loro nomi, i loro attributi, le loro anime ed i loro corpi, sono concessi da Dio a tutti gli uomini come diritto di nascita. L'ultimo elemento divino, Ilm, la conoscenza, viene creata separatamente. Ma agli uomini è data una mente ed una volontà libera, libera di voler imparare ed acquisire questa conoscenza o meno. Questa è la prova. Questa conoscenza è chiamata Irfan, la conoscenza della verità: innanzitutto la conoscenza della verità di se stessi, che come promesso dall'Inviato di Dio (saws) "Colui che conosce se stesso, conosce il suo Signore", ci conduce a conoscere il nostro Signore. Conoscere se stessi significa conoscere il proprio "nome", la propria vera identità, i propri "attributi", il proprio carattere, il proprio "corpo" e la sua temporalità, e la propria "anima". Poi i cinque elementi si uniscono. Tutto è Uno. Quindi si comprende che né il nome, né gli attributi, il corpo, l'anima, né la conoscenza con la quale conosciamo, sono in realtà nostri. Non c'è nulla se non Dio, La ilaha illaAllah. Questa non-esistenza è lo stato di "morire prima di morire", come il nostro Maestro ci dice di fare. Allora non c'è più morte, ma avviene una rinascita, quando fisicamente si scompare agli occhi del mondo. Come Dio dice: "In quel giorno, la Terra verrà trasformata in una Terra diversa ed i Cieli saranno trasformati in altri cieli, e si giungerà presso Dio, l'Unico, ya Qahhar, il Soggiogatore".

E Dio conosce meglio.

 

Shaykh Tosun Bayrak al-Jerrahi

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